Se immaginiamo un’asse verticale, Trieste è un elemento di collegamento tra Europa e Africa sfruttando proprio il mare Adriatico e, più in generale, il Mediterraneo.
Su un secondo asse orizzontale possiamo, invece, ripescare la memoria storica della città di Trieste quando fungeva da collegamento per l’Italia con i Balcani, ma ancora oggi, volendo ragionare in termini globali, possiamo immaginare una sorta di collegamento tra Europa e Oriente, tra Europa Occidentale e Europa Orientale, tra Europa Occidentale e Balcani.
La posizione di Trieste è sempre più strategica dal punto di vista geografico, ma il ruolo che la città deve ricoprire non è più prettamente nazionale, ma è
principalmente europeo con una vocazione mondiale. Se facciamo la fotografia di Trieste come fulcro, punto di incontro e crocevia all’interno dello spazio Italia, possiamo ben vedere il suo baricentro all’interno del contesto dell’Unione europea che gli attribuisce il valore di città ponte con il mondo intero.
Trasporti&Porto
Trieste, di per sé, è collegata con il resto del mondo. Dal punto di vista terrestre c’è una rete fittissima, anche sostenuta dall’Unione europea, fatta di strade e ferrovie che collega Trieste con i Balcani, con l’Europa Centrale e con quella Orientale. La si può definire, quindi, una città collegata anche con la Turchia e, in senso lato, con il mondo intero. E, questo, a maggior ragione se prendiamo in considerazione la centralità commerciale di Trieste, anche in forza del ruolo strategico che il Porto di Trieste ha assunto negli ultimi anni. In particolare, sappiamo che i collegamenti sono numerosi con i porti del Mediterraneo, ma, rafforzando ulteriormente la vocazione mondiale, è una risorsa per il nuovo scacchiere geopolitico.
Cultura&Società
Trieste è una città caratterizzata anche dalla vocazione etnica e culturale di cui storicamente gode, essendo un punto d’incontro tra diverse confessioni religiose e, quindi, punto di incontro di idee. Trieste è un canale di scambi non solo di beni e servizi, ma anche di idee per le persone che, grazie al mare, in un luogo di dialogo interreligioso e intercomunitario della zona euromediterranea, condividono un destino, una strada comune per il futuro anche perché stiamo vivendo in un mondo globalizzato dove tutto è importante quando si parla di diplomazia. La stessa Unione europea, come elemento stabilizzatore, considera l’approccio strutturale, onnicomprensivo od olistico, una pedina fondamentale per il suo ruolo internazionale. Quindi, quando si parla di sviluppo è necessario tener conto di quelli che possono essere i diversi conflitti tra culture e società. Trieste è il luogo dove poter far confluire queste diversità per creare un dialogo che possa essere non solo d’ispirazione, ma elemento cardine per la comunità internazionale.
Mare&Scienza
Trieste è città del mare, porta del mondo in cui l’elemento ambientale, quello economico e scientifico si declinano con Blue Economy, parte fondamentale della ricerca di OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) che proprio a Trieste sviluppa il suo lavoro di cooperazione scientifica internazionale, in particolare nell’area Euromediterranea.
La Blue Economy ha lo scopo di creare un modello di gestione sostenibile del mare, una gestione che sia corretta per fondali, fauna, flora e acque, e che possa essere al servizio economico dei diversi attori con i quali ci si confronta, in questo caso quelli dell’area mediterranea.
Un modello che anche attraverso GeoAdriatico possa coinvolgere non solo gli enti di ricerca, pubblici e privati, ma anche gli attori economici e finanziari. Perché l’idea è quella di creare un modello di crescita economica e sociale che sia sostenibile e che possa essere adottato sia dai Paesi avanzati dell’Unione europea e dell’Europa, ma anche dai Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, e, questo, perché ci troviamo ad affrontare la grande sfida dei cambiamenti climatici che impone un’evoluzione che sia accessibile e sostenibile.
Geografia&Diplomazia
Tra le priorità di GeoAdriatico ci sono le nuove dinamiche riferite all’energia e alle risorse del sottosuolo, poiché fondamentali per la stessa sussistenza dei Paesi europei che, inevitabilmente, sono legati sotto questo profilo con gli Stati MENA (Middle East and North Africa).
Se è pur vero che proprio nel mare possiamo riscontrare dei conflitti di natura giuridica, sappiamo che la conflittualità è anche diplomatica per quanto riguarda la definizione di aree marittime. Delle contrapposizioni non molto distanti dal cuore pulsante di GeoAdriatico se pensiamo alle diversità che sussistono, a esempio, tra Slovenia e Croazia, ma anche nel Mediterraneo orientale alla luce dei contenziosi tra Grecia e Turchia, per non coinvolgere anche l’Egitto.
Sono questioni strettamente legate alla diplomazia, delle situazioni delicate in un momento in cui Turchia ed Egitto stanno modificando il proprio ruolo nel nuovo contesto geopolitico diventando dei Paesi con i quali non si può non dialogare, sia dal punto di vista nazionale, quindi italiano, sia da quello europeo.
Nell’Eurasia i processi del cambiamento sono già in corso, e sia l’Italia sia l’Unione europea sono interessate, ormai da anni, a quest’area. Per GeoAdriatico è ora più che mai necessario rinvigorire la politica italiana e quella europea per arrivare a una effettiva stabilizzazione dei rapporti e dei contesti a noi vicini per giungere alla definizione di corretto sviluppo globale.